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Oltre 600 partecipanti hanno dato vita a un incontro vibrante, fatto di parole e silenzi, di pensieri e movimenti: conferenze, gruppi di lavoro, teatro, canti e danze hanno intessuto un dialogo profondo tra mente, cuore e volontà.
Per la prima volta, amministratori, insegnanti e genitori si sono seduti attorno allo stesso fuoco, cercando insieme nuove direzioni. Non per trovare risposte facili, ma per affinare domande più vere. Si è parlato di scuola, di comunità, di come accendere e diffondere la luce dell’antroposofia nel mondo.
Ciò che ha unito tutti è stata la sensazione di camminare insieme, spinti da un ideale che illumina e sostiene. Un invito potente è risuonato: educare e autoeducarsi, affinché lo spirito trovi spazio sulla terra e il sapere si trasformi in saggezza vivente.
Dal 28 febbraio al 2 marzo 2025, il Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme ha ospitato il Primo Convegno Nazionale Waldorf, un evento di grande rilievo dedicato ad amministratori, genitori e insegnanti. Organizzato dalla Federazione delle Scuole Waldorf in Italia, il convegno ha rappresentato un momento di riflessione e confronto per il centenario della scomparsa di Rudolf Steiner, con l’obiettivo di approfondire le sfide attuali e future della pedagogia steineriana.
Per tre giorni, conferenze, tavole rotonde, lavori di gruppo e momenti artistici hanno offerto ai partecipanti un’opportunità unica di scambio, ispirazione e crescita comunitaria. Tra i temi affrontati, spiccano il ruolo della pedagogia Waldorf nel mondo contemporaneo, l’importanza di una comunità educativa consapevole, e la necessità di custodire e innovare il metodo steineriano per rispondere alle sfide del futuro.
Durante il convegno, si sono affrontati temi di grande rilevanza per il futuro della pedagogia Waldorf. Tra i momenti più significativi, la conferenza di Sabino Pavone, che ha esplorato il concetto di comunità e responsabilità, e l’intervento di Florian Osswald, focalizzato sui percorsi umani e le connessioni profonde tra educazione e crescita individuale. Non sono mancati momenti di condivisione informale, come la cena seguita da danze popolari, che hanno rafforzato il senso di comunità tra i partecipanti.
Un altro spunto di riflessione è arrivato con la conferenza di Stefano Gasperi, che ha approfondito il ruolo dell’intelligenza e dell’antroposofia nell’agire quotidiano. Ampio spazio è stato dato ai lavori di gruppo, momenti fondamentali per confrontarsi attivamente su questioni educative e organizzative. La serata è stata arricchita da un’emozionante rappresentazione teatrale, con uno spettacolo di euritmia e coro curato dagli studenti delle scuole Waldorf di Milano Clericetti e Conegliano Novalis.
Infine, il convegno si è concluso con una tavola rotonda dedicata allo sguardo verso il futuro delle scuole Waldorf, con interventi e riflessioni emerse dai gruppi di lavoro, lasciando ai partecipanti nuove ispirazioni e strumenti per il loro percorso educativo e comunitario.
Sabino Pavone, maestro;
Florian Osswald, maestro;
Stefano Gasperi, medico;
Lo scorso febbraio, a Salsomaggiore, si è svolto il convegno “Waldorf Italia 2025”, un’importante occasione di incontro per genitori, insegnanti e sostenitori della pedagogia steineriana. Abbiamo avuto il piacere di raccogliere le impressioni di Chiara, rappresentante della rete genitori Waldorf per la scuola di Torino, che ha partecipato all’evento con grande entusiasmo.
1. Cosa ti ha spinto a partecipare a questo convegno?
“Ho voluto partecipare a questo splendido convegno per comprendere ancora meglio quale può essere la modalità per trasmettere al meglio l’entusiasmo che a volte manca e ci fa cadere nella sfiducia e nel pessimismo.”
2. Quale tema trattato ti ha colpito di più e perché?
“Il tema che mi ha più appassionato e colpito è sicuramente stato quello della fiducia nel mondo spirituale. Per sostenere le grandi sfide del domani dobbiamo appellarci agli esseri di luce che ci sostengono in ogni momento e che bisogna imparare ad ascoltare, soprattutto nei momenti di frustrazione.”
3. Cosa ti sei portata a casa da questa esperienza?
“A casa ho portato l’entusiasmo e la luce immensa che spesso bisogna vivificare nelle nostre comunità.”
4. Qual è, secondo te, il valore di un evento come questo per il movimento Waldorf in Italia?
“Il valore di un evento di questo tipo ha portato sempre di più alla consapevolezza che è necessario aprirsi al mondo esterno con più coraggio e spregiudicatezza. Possiamo davvero essere un faro per chi oggi vive grandi tormenti in una società così lontana dal benessere vero.”
5. Pensi che le idee discusse qui possano avere un impatto concreto sulla tua realtà scolastica o familiare?
“Me lo auguro di cuore. Spero di poter essere capace di trasmettere l’essenza di ciò che abbiamo respirato col mio gruppo. Sicuramente, richiamando l’attenzione sui valori chiave delle nostre comunità educanti, possiamo davvero sperare di incontrare realmente ‘l’altro’ e chissà, destare l’inizio di un nuovo cammino.”
6. Cosa significa per te essere un genitore/maestro all’interno di una scuola Waldorf?
“Essere un genitore/educatore in una scuola Waldorf significa essere protagonista, insieme agli altri genitori, di un grande cambiamento sociale. Ciò si realizzerà a pieno solo quando riusciremo ad essere per primi noi stessi a iniziare un cammino di conoscenza interiore, per poi realizzarlo nella vita manifesta di tutti i giorni. È un meraviglioso cammino, tanto per i nostri figli quanto per noi.”
Ringraziamo di cuore Chiara per aver condiviso con noi la sua esperienza e il suo sentire profondo rispetto alla pedagogia Waldorf e al valore di questi incontri.
Di seguito un piccolo estratto del Waldorf Italia tenuto nel 2024 a Salsomaggiore, buona visione!
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