L’importanza del gioco del bambino

Sviluppare l’individualità di ciascun bambino attraverso le sue potenzialità è un punto di cruciale importanza. Le bambole Waldorf fanno parte dei giochi che seguono la pedagogia steineriana.

Le bambole Waldorf sono delle bambole di pezza che un tempo, prima dell’avvento della produzione professionale, venivano prodotte in casa dalle mamme per i propri bambini. Per questo motivo vengono definite anche le “bambole povere” perché realizzate con i materiali di recupero disponibili. Oggi le bambole Waldorf sono prodotte con materiali naturali e hanno un rivestimento in lana o cotone.

Il materiale dell’imbottitura è molto importante perché la lana, ad esempio, è un materiale che mantiene il calore del corpo e quindi riesce a trasmettere al bambino che gioca con queste bambole un maggior senso di sicurezza e familiarità.
I tratti del volto sono solo abbozzati e non ci sono espressioni facciali, il corpo e gli arti sono flessibili permettendo di assumere posizioni naturali. Queste caratteristiche consentono al bambino una maggiore creatività, immaginazione e libertà di gioco. Le bambole di pezza rispecchiano gli stati d’animo dei bambini: quando sono felici anche la bambola lo è e quando sono tristi anche la bambola piange.

La bambola come immagine dell’uomo

La bambola occupa un posto importante tra i giocattoli perché è l’immagine dell’uomo. Con l’aiuto della bambola andiamo in cerca del nostro io. È un’amica del cuore alla quale si possono confidare pensieri, gioie e dolori. In sua compagnia si evade dalla cruda realtà, con lei ci si può preparare all’arrivo di un fratellino o di una sorellina, vivere momenti divertenti e meravigliosi.

È importante che i genitori trattino le bambole con il medesimo rispetto che hanno verso le persone e sbaglia chi dà ai bambini delle bambole sulle quali sfogare il malumore o permette loro di maltrattarle quando sono irritati. Poiché la bambola è l’immagine dell’uomo essa va curata, custodita, altrimenti i bambini potrebbero pensare che sia lecito maltrattare la gente.

Il fatto che la bambola sia semplice, morbida e abbia, al posto degli occhi e della bocca solo due puntini dà al bambino la libertà di concretizzare la sua fisionomia vaga in una rappresentazione personale. Il sorriso stereotipato di una bambola di plastica, invece, lo domina e lo immerge in un’atmosfera artificiosa.

La maggior parte dei bambini che ricevono una bambola di plastica naturalmente ci gioca e si intrattiene fantasiosamente con essa, come farebbe con una bambola di stoffa o con altri giocattoli. Spesso tuttavia finisce con avere sempre lo stesso ruolo e, a causa della sua espressione stilizzata, il suo registro è limitato.

Questo vale per tutti i giocattoli dai tratti troppo marcati. Ogni personaggio ben definito ha qualcosa di caricaturale; non può divenire se non ciò che è. L’arlecchino, per esempio, può essere solo Arlecchino e non può sostituirsi con il mago. Una bambola dai lineamenti poco accennati invece lascia al bambino una maggiore libertà.

Giocando con le bambole il bambino si esercita ad esprimere i suoi sentimenti e ad elaborare le sue esperienze. Nella bambola vede se stesso; le da vita e la anima con la sua fantasia. Inoltre, ogni giocattolo molto amato lascia un’impressione durevole sul bambino. Per questo il suo aspetto deve essere sano e allegro.

Ogni bambina ha una bambola del cuore.

E ogni bambina o bambino ha diritto a giocare, a tenersela stretta a consumare i vestiti, a toccarla, sporcarla e lavarla se necessario. La bambola è un’amica del cuore alla quale si possono confidare pensieri riposti, gioie e dolori. In sua compagnia si evade dalla cruda realtà, con lei ci si può preparare all’arrivo di un fratellino o di una sorellina, vivere momenti divertenti e meravigliosi. Giocare con le bambole è un diritto di tutti i bambini. Offrire una bambola a una bambina o bambino, da la possibilità di creare l’immagine dell’uomo, di fare esperienza insieme a lei dei ruoli dei grandi. Aiuta a sviluppare i sensi inferiori e di conseguenza risvegliare il senso dell’io.

Il senso dell’io, appartiene ai sensi superiori o sensi della conoscenza, e aprono l’accesso alla comunità umana. Poichè permettono all’Io una comunicazione con un cui possono essere chiamati anche sensi sociali.

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